La visita dermatologica permette di escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere dermatologico. Oltre ai soggetti con malattie a carico della cute già note, che d’accordo con lo specialista si sottoporranno a periodici controlli, ci si può recare dal dermatologo per accertare la natura di sintomi a livello della cute, come ad esempio nevi, eruzioni cutanee di vario tipo, pomfi e/o angioedemi accompagnati o meno da dolore; prurito persistente; cambiamento del colore e della consistenza della pelle.
La visita dermatologica è utile per diagnosticare e trattare le patologie cutanee (dermatite, eczema, orticaria, eritema, acne, psoriasi, vitiligine, disturbi degli annessi cutanei) o per monitorare l’eventuale evoluzione di una patologia cutanea già diagnosticata.
Il prurito può manifestarsi in sedi, intensità e tempi molto diversi, può associarsi a specifiche condizioni e abitudini, scomparendo con il termine delle stesse.
Tutte queste caratteristiche sono essenziali per indirizzare il dermatologo verso la possibile causa eziologica e vanno esplorate con una attenta anamnesi.
La manifestazione del prurito può essere segno di numerose condizioni:
Risolvere il prurito vuol dire risolvere la condizione sottostante che lo provoca.
Accorgimenti “fai-da-te” per cercare di lenire il fastidio dovuto al prurito lasciano il tempo che trovano: è invece buona norma contattare il dermatologo per un consulto, una diagnosi precisa e una terapia accurata.
La comparsa di nuovi nevi è fisiologicamente possibile fino al giovane adulto. Oltre questa soglia di età, ogni nuova neoformazione è meritevole di approfondimento diagnostico da parte del dermatologo.
In particolare, a prescindere dalla età del paziente, devono attirare la nostra attenzione nevi già esistenti che iniziano a modificarsi, oppure, lesioni di nuova insorgenza che presentano queste caratteristiche:
A di Asimmetria
B di Bordi irregolari
C di Colore intenso o eterogeneo
D di Dimensioni elevate
E di Evoluzione, cresce molto velocemente
Meglio una occhiata in più, piuttosto che una in meno…non fidiamoci troppo del nostro intuito, in caso di dubbio è sempre consigliabile richiedere una valutazione dermatologica.
Attraverso una visita dermatologica è possibile valutarne l’entità, capirne la causa e impostare una terapia adeguata.
La caduta dei capelli può essere un episodio fisiologico stagionale, come il Telogen Effluvium (fenomeno transitorio e reversibile, tipicamente autunnale e primaverile).
In altri casi, può essere fenomeno di una patologia sottostante, più persistente.
Può colpire tutto il cuoio capelluto (anemie, stati carenziali) o localizzarsi in specifiche aree (alopecia androgenetica, alopecia areata).
Più facile a dirsi che a farsi.
Evitiamo di farci prendere dal panico: perdere i capelli non vuol dire necessariamente rimanerne senza.
Lo stress non ci aiuta…impariamo ad affrontare il problema con calma e raziocinio.
A seconda della diagnosi, sono possibili numerose terapie o trattamenti volti a risolvere la patologia di base e porre le basi per una ricrescita.
Medicina e Chirurgia si incontrano e si sposano in Dermatologia.
La chirurgia dermatologica si svolge direttamente in ambulatorio e permette la asportazione, in semplice anestesia locale, di lesioni cutanee benigne o potenzialmente maligne.
A seconda della forma, dimensione e natura della lesione da togliere, si sceglierà la tecnica chirurgica più adatta per rimuoverla, oltre che la modalità di chiusura della breccia chirurgica…. I punti di sutura non sempre sono necessari.